Boeri: tagliare i vitalizi per risparmiare

Tito Boeri, presidente dell’Istituto Nazionale Previdenza Sociale, nonché economista di chiara fama, è sempre deciso nella sua lotta contro quei vitalizi elargiti a parlamentari con il sistema retributivo e vuole estendere allo sforbiciamento anche ai consiglieri regionali per poter introitare un risparmio annuo assicurato di 200 milioni di euro che attualmente stanno dissanguando le casse statali,  nel suo progetto per modificare alcune leggi previdenziali, che ritiene ingiuste e inconcepibili allo stato attuale, prevede di riconteggiare i vitalizi col sistema contributivo affilando bene la scure e portando a dei vitalizi non principeschi come si vedono oggi, una disparità inconcepibile con chi invece prende un vitalizio minimo che permette a malapena di sopravvivere, Tito Boeri sta portando avanti questa sua guerra personale verso chi non vuole sentire ragioni e cioè la ‘casta’ che si ripara dietro allo scudo della Corte Costituzionale, in quanto essendo un diritto acquisito di conseguenza ‘intoccabile’!


In una intervista a Piazzapulita, del tutto esclusiva, Tito Boeri ha parlato diffusamente di questo problema e non solo ma anche del problema degli immigrati, gli immigrati che lavorano e sono cittadini che versano contributi allo stato, non crocifiggendo o facendo di un’erba un fascio,ha saputo separare le persone oneste (e ci sono anche fra gli immigrati inutile nasconderlo anche se i media non ne fanno parola, ndr) da quelle disoneste, affermando che moltissimi di essi, lasciano l’Itala, ignorando la legge, senza percepire il giusto vitalizio per la vita di lavoro svolta, postiamo le dichiarazioni di Tito Boeri, rilevate da Pensioni Blog il 1 giugno 2016.

Così Tito Boeri: ‘Se ci fosse un ricalcolo contributivo dei vitalizi per cariche elettive, non solo al Parlamento ma anche per i Consigli regionali, andremmo a risparmiare circa 200 milioni all’anno’.
‘Non credo sia solo un intervento simbolico, alcune prestazioni sociali, pensiamo ai sussidi di disoccupazione per i disoccupati di lunga durata, nel 2015 avevano un bilancio che era intorno ai 200 milioni. Se noi risparmiassimo su quello potremmo finanziare dei programmi sociali importanti
‘; quindi non è un attacco alla ‘casta’ ma un porre rimedio a delle ingiustizie sociali che esistono e sono sotto gli occhi di tutti, per chi vuole vedere ovviamente!

Tito Boeri
Tito Boeri

Per quanto riguarda i diritti acquisiti, ha sottolineato: ‘Io credo che la nozione di “diritto acquisito” sia una nozione che vada ben discussa. Io penso che una persona, sul piano previdenziale, acquisisca il diritto ad una certa prestazione nel momento in cui versa dei contributi che giustificano questa prestazione. In Italia si tocca tutto perché si cambiano le leggi ogni due per tre, si cambia la tassazione, si aumentano le tasse sulla case quando una persona ha risparmiato tutta una vita pensando che non ci fossero, quel diritto acquisito viene calpestato sistematicamente, ma poi quando si parla di pensioni quelli sono diritti acquisiti intoccabili, io trovo che questa sia una definizione sbagliata’; sottolineatura che evidenzia quanta ingiustizia vige ancora in Italia sotto questo aspetto e Boeri non si fa certo scrupoli sbattere in faccia la verità a chicchessia, producendo fatti concreti, conti alla mano come si suol dire, e non certamente parole campate per aria e discorsi per attirare consensi in vista delle prossime elezioni, un economista che sa fare il suo lavoro, ponendo la giustizia e l’essere umano davanti a chi della giustizia se n’è fatto beffe sulle spalle dei cittadini!

Infine Tito Boeri spezza una lancia per gli immigrati affermando: ‘Per l’Italia gli immigrati non sono un costo previdenziale. Ogni anno gli immigrati contribuiscono per 5 miliardi al sistema di protezione sociale perché versano otto miliardi di contributi e ricevono 3 miliardi in prestazioni previdenziali o assistenziali. Abbiamo stimato che quasi un punto di Pil è stato acquisito di fatto dalle casse dello Stato, perché molti immigrati versano i contributi e poi se ne vanno senza percepire le pensioni. Noi abbiamo avuto moltissimi di questi casi, sia perché non avevano versato i contributi per il periodo necessario per ricevere la pensione sia perché magari non erano consapevoli di avere questo diritto, è come un dono che ci è stato fatto dalla presenza degli immigrati all’interno del nostro Paese’.


ARIELLA

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